Sconfortato dalla desolazione delle
proposte cinematografiche, mercoledì 27 maggio sono andato a vedere
il nuovo lavoro della Disney, Tomorrowland, appunto.
Per la trama, che, in realtà, lancia
molti punti di riflessione, seppur edulcorati ed adattati ad un
pubblico "familiare", rimando ai vari siti internet, non
ultimo Wikipedia (che però, a mio avviso, non riporta fedelmente ciò
che ho visto io).
Per quanto riguarda le mie impressioni
personali, dico subito che il film mi è piaciuto, lo consiglio e
probabilmente sarà anche nella mia videoteca personale.
L'ora e mezza di proiezione scorre
fluida e senza troppi intoppi narrativi, nonostante alcuni punti
oscuri e i diversi interrogativi che lascia irrisolti. Ad esempio, è
appena accennata l'evoluzione della "coscienza" dei robot
(ma, in fondo, non stiamo parlando di Blade Runner), superato
velocemente il problema di una scienza disumanizzata e che influenza, o meglio, controlla il comportamento degli esseri umani (ma il film,
in fondo, non voleva essere 2001: Odissea nello Spazio).
Completamente assente una spiegazione dell'organizzazione
socio/politica del mondo parallelo creato dalle "menti
brillanti" dell'umanita (sarebbe bastato solo un accenno...). A
questo proposito, troviamo solo una Tomorrowland ormai in rovina, apparentemente
retta da un "governatore" despota al comando di truppe
armate (bè, non proprio un futuro auspicabile in un mondo perfetto).
Altro spunto che avrebbe meritato uno
sviluppo più approfondito è la corrispondenza tra la rovina del
mondo "normale" e la Tomorrowland (in fondo, abitate
entrambe dagli stessi esseri umani, con le stesse debolezze e gli
stessi egoismi).
Alla fine, il tutto si risolve nel
conflitto generazionale fra gli adulti disillusi e rassegnati ad un
mondo prossimo al collasso (l'ex bambino prodigio Frank Walker/George
Clooney e il governatore David Nix/Hugh Laurie) e le due ragazzine
animate da entusiasmo e voglia di futuro (la bambina robot
Athena/Raffey Cassidy e la ragazza prodigio Casey Newton/Britt
Robertson).
Veniamo ai personaggi.
Frank Walker (George Clooney) è un
deluso cinquantenne (forse qualcuno in più), che si è barricato in
una casa ipertecnologica ed attende con rassegnazione il disastro che
lui stesso ha contribuito a progettare. C'è da dire che la macchina
all'origine di tutto il male presente nel film viene costruita da un
Frank non più bambino (ma questo ci viene solo accennato) ed allora,
forse, dobbiamo capire che gli esseri umani, da bambini, cercano di
persguire i propri sogni e poi, crescendo, cominciano a pensare ed
ideare cose più dannose che utili? Forse sì, ma il tutto è
lasciato all'immaginazione dello spettatore...
David Nix (Hugh Laurie). Governatore
despota ma gentile di Tomorrowland. Fa di tutto per salvare il suo
mondo e non esita ad abbandonare il resto dell'umanità al proprio
destino. Ed allora, forse, dobbiamo capire che gli adulti siano
incapaci di vedere che il futuro dell'umanità dipende dalla salvezza
di ogni essere umano e che, in fondo, la rovina di una parte di mondo
è la rovina del futuro di tutti? Forse sì ma, come prima, il tutto
è lasciato all'immaginazione dello spettatore...
Casey Newton (Britt Robertson) è la
classica ragazza geniale ed ipertecnologica che, con ostinazione, si
oppone alla rassegnazione degli adulti (compreso il padre ingegnere
della NASA). In lei spicca non tanto il desiderio di salvare il
mondo, ma la voglia spasmodica e irrefrenabile di conoscere il mondo
del futuro. Alla fine, sarà il suo entusiasmo a coinvolgere Frank e
ad incrinare le previsioni della "macchina", ma in modo
quasi inconsapevole.
Athena (Raffey Cassidy) è la bambina
robot che era stata inviata come reclutatrice (cioè mandata a
cercare persone brillanti nel nostro mondo per portarle su
Tomorrowland). Alla fine, secondo me, il personaggio più riuscito e
complesso. È un robot (anche se la definizione le sta stretta e lei
si definisce animatronic) ma in fondo è lei il motore della
"missione di salvataggio". Convince Frank e Casey a
proseguire anche quando tutto sembra perduto. In un memorabile
scambio di battute, invita Frank ad escogitare qualcosa visto che,
secondo lui, i robot non possono avere idee. Ma poi, è sua l'idea di
sacrificare la propria vita (non mi viene altro termine per un
personaggio così, per quanto robot) per distruggere la macchina
inventata da Frank. Alla fine, rivela a Frank di aver capito e quasi
condiviso l'innamoramento di Frank bambino per lei (ovviamente un
amore impossibile).
E questo, lasciatemelo dire, è l'unico
punto del film che mi ha lasciato l'amaro in bocca. Già, perché la
morte di un personaggio così complesso, per quanto inevitabile, mi
ha preso come un pugno allo stomaco (forse complice l'avanzare
dell'età).
In fondo, un buon film da vedere e su
cui riflettere. In molti storceranno il naso ma, lasciatemelo dire,
fra le pellicole proposte in questo periodo, non vedo né Kubrick né
Scott.